Il 1954 vide delle importanti novità dal punto di vista regolamentare, infatti il Titolo Mondiale Piloti sarebbe nuovamente stato assegnato secondo le regolamentazioni della Formula 1, con motori da 2500cm cubici aspirati o da 750cm cubici con compressore, soluzione quest’ultima totalmente ignorata dalle grandi case. Fangio, sebbene avesse firmato un contratto con la Mercedes, prese parte ai primi due appuntamenti della stagione al volante della nuova Maserati 250F grazie a una clausola espressamente voluta dal pilota argentino per evitare di perdere punti mondiali in attesa del debutto delle Frecce d’argento. Nel Gran Premio di casa in Argentina si impose davanti a Nino Farina e la sua nuova Ferrari 625 mentre nel Gran Premio del Belgio colse la seconda vittoria consecutiva davanti alla Ferrari di Maurice Trintignant. Il successivo Gran Premio di Francia vide finalmente l’esordio della nuova vettura Mercedes, la casa tedesca stupì il mondo della Formula 1 con la W196, una vettura con carrozzeria aerodinamica. Le prestazioni si dimostrarono subito eccezionali e Fangio conquistò pole position e vittoria (la terza consecutiva) davanti al compagno di squadra Karl Kling che si aggiudicò il giro più veloce della gara.
Il successivo appuntamento iridato si disputò in Gran Bretagna sul Circuito di Silverstone; Fangio conquistò nuovamente la pole position ma il peso aggiuntivo della carrozzeria carenata si dimostrò inadatto ai veloci curvoni del circuito britannico e il pilota argentino dovette accontenarsi della quarta posizione alle spalle delle Ferrari del connazionale Gonzalez e di Hawthorn e dell’amico Onofre Marimon. Quest’ultimo perse la vita in un tragico incidente occorsogli nelle prove per il Gran Premio di Germania sul circuito del Nürburgring. Nonostante la profonda amarezza per la scomparsa dell’amico Fangio portò al trionfo la sua Mercedes che per la prima volta si presentò in una versione a ruote scoperte ritenuta più adatta ai tortuosi saliscendi del circuito tedesco. Il successivo Gran Premio di Svizzera vide il quinto successo stagionale per Fangio e la matematica certezza del suo secondo titolo mondiale.
Il penultimo appuntamento iridato si corse sulla pista di Monza e vide per la prima volta in stagione il riproporsi del duello con Ascari, il pilota milanese aveva infatti saltato gran parte della stagione in attesa del debutto della nuova Lancia da Formula 1 ma aveva ottenuto una speciale deroga per correre con la Ferrari sul circuito di casa. Al comando della corsa si alternarono Fangio e Ascari con l’inaspettata intrusione di Stirling Moss su Maserati. Dopo il ritiro di Ascari per la rottura del motore il pilota inglese prese decisamente il comando della corsa e sembrava destinato al successo finale prima che anche il suo propulsore cedette di schianto consegnando il sesto successo a Fangio. La corsa di Moss non passò comunque inosservata e l’anno venturo sarebbe andato ad affiancare il pilota argentino alla guida della Mercedes. L’ultimo Gran Premio della stagione si corse in Spagna sul circuito di Pedralbes, Fangio condusse una corsa tranquilla e conquistò il terzo posto finale.
Fonte Wikipedia
Foto in apertura articolo: Un momento del GP d’Italia 1954: Ascari insegue Fangio. [Cancellieri / de Agostini – F.1 33 anni di Gran Premi iridati – Conti editore – 1982]
–