La Borsa Merci della Camera di Commercio dell’Umbria ha il pregio, raro tra tutte le Borse Merci italiane, di indicare il prezzo delle merci pagato realmente al produttore, franco consegna ai centri di raccolta. Molte altre Borse considerano invece solo i prezzi praticati nelle contrattazioni tra grossisti.
In Umbria, secondo le stime di Assoenologi, Ismea e Uiv (Unione italiana vini), la produzione vitivinicola è scesa, tra la vendemmia 2022 e quella 2023, da 400mila a 320mila ettolitri (-80mila ettolitri, -20%).
In Italia, invece, la produzione è scesa – sempre secondo le stime Assoenologi, Ismea e Uiv – del 12%, passando da 50,294 a 49,843 milioni di ettolitri, con una perdita di 451mila ettolitri.
Un mezzo miracolo, dopo l’allarme peronospera scattato in tutta Italia e spinto dalle condizioni meteo.
La “muffa bianca” ha colpito un po’ in tutta Italia, ma in maniera molto differenziata (al Nord molto meno che nel Mezzogiorno) e il pericolo è stato in parte sventato grazie anche alla rapidità e la costanza con cui molti produttori italiani e umbri hanno effettuato i trattamenti. Chi non lo ha fatto ha pagato un prezzo assai più pesante.
Questo il quadro nazionale dell’andamento della produzione vitivinicola 2023 in ciascuna regione, espresso in variazione percentuale rispetto alla produzione 2022 (la graduatoria va dal risultato migliore a quello peggiore):
Lombardia +15%, Valle d’Aosta +10%, Veneto e Liguria +5%, Trentino Alto Adige +5%, Piemonte -2%, Emilia Romagna -4,5%, Friuli Venezia Giulia -10%, Umbria, Toscana, Lazio e Sardegna -20%, Marche e Puglia -25%, Campania, Basilicata e Sicilia -30%, Calabria -32,5%, Abruzzo -40%, Molise -45%.
Prezzi al quintale riconosciuto ai produttori umbri per le uve largamente più diffuse nel territorio per produrre vini rossi e bianchi Doc e Docg –
L’ultimo Listino della Borsa Merci della Camera di Commercio dell’Umbria, relativo al 31 ottobre, per quanto riguarda le uve largamente più diffuse nel territorio per produrre vini rossi Doc e Docg (le uve per vini Doc e Docg in Umbria ormai rappresentano la parte largamente maggioritaria della produzione vitivinicola) vede quotare – prezzo pagato ai produttori – Sangiovese tra 53 e 65 euro al quintale (prezzo medio 59 euro), Merlot (min 55 euro, max 65 euro di uva al quintale, prezzo medio 60 euro), Sagrantino Docgtra 160 e 200 euro (prezzo medio 180 euro).
Per quanto riguarda invece riguarda le uve largamente più diffuse nel territorio per produrre vini bianchi Doc, Trebbiano quota tra 40 e 50 euro al quintale e le uve per il Grechetto tra 53 e 63 euro al quintale (prezzo medio 58 euro).
Le quotazioni in Umbria (prezzo al produttore) delle altre uve per produrre vini Doc bianchi e rossi – Il quadro si completa con: uve per produrre cabernet sauvignon (min 53 euro, max 65, prezzo medio 59 euro); gamay (min. 53 – max 65 euro, prezzo medio 59 euro); pinot grigio (min. 53-max 63 euro, prezzo medio 59 euro); chardonnay (min. 53 – max 63 euro, prezzo medio 58 euro); vermentino (min. 50 – max 60 euro, prezzo medio 55 euro); trebbiano spoletino (min. 53 – max 63 euro, prezzo medio 58 euro).
LE DICHIARAZIONI
Bruno Diano, Il Presidente della Borsa Merci della Camera di Commercio dell’Umbria: “Il calo della produzione in Umbria c’è, ma se si tiene conto delle previsioni, che erano pessime, si può dire che alla fine l’abbiamo sfangata. La qualità delle uve è buona e i prezzi sono in crescita del 15%, con punte del +20%. Con questi dati, il prezzo al consumo del vino dovrebbe crescere del 10%. Per quanto riguarda l’olio d’oliva, la campagna di raccolta non è ancora terminata, ma le tendenze in Umbria sembrano delineate: produzione in calo, probabilmente più di quella registrata per il vino, prezzi ai produttori previsti in crescita del 30%”.
Francesco Martella, agronomo, membro della Deputazione della Borsa Merci di Perugia: “La grande paura è passata, con la vendemmia 2023 che ci consegna una flessione della produzione molto minore a quella che si temeva. Se si guarda a regioni che registrano flessioni anche del 40%, il calo dell’Umbria è della metà. I prezzi sono in crescita e la qualità delle uve è buona. A registrare le flessioni minori della produzione quei produttori che hanno effettuato i trattamenti con rapidità e costanza. Questi produttori, se si tiene conto dell’aumento dei prezzi delle uve, grazie a piccole flessioni della produzione registrano ricavi superiori a quelli del 2022. Ma per quei produttori che non hanno potuto agire con tempestività e costanza sul fronte dei trattamenti, il bilancio è negativo”.
Giuseppe Castellini
Addetto Stampa Camera di Commercio dell’Umbria