Il Belgio non è membro del G7 ma fa parte dell’UE, che è rappresentata nel forum che comprende anche Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Francia, Germania, Giappone e Italia.
Gli Stati Uniti, il Regno Unito e il Canada hanno già vietato le importazioni di diamanti russi in vari modi.
Il Belgio sostiene che un divieto assoluto da parte del G7 incoraggerebbe l’elusione, sottolineando il fatto che mentre le importazioni di diamanti russi nell’UE sono diminuite del 95% rispetto ai livelli prebellici, il numero di diamanti commerciati ad Anversa non è cambiato in modo significativo.
Questi dati hanno alimentato il sospetto che i diamanti russi stiano cambiando identità prima di entrare nei mercati occidentali.
Esperti come Agiya Zagrebelska, che dirige la direzione delle sanzioni presso l’Agenzia nazionale ucraina per la prevenzione della corruzione, hanno affermato che c’è stato un aumento degli acquisti di diamanti russi da aziende con sede nei principali centri commerciali tra cui India e Emirati Arabi Uniti.
L’industria belga dei diamanti ha chiesto la creazione di un sistema migliorato per tracciarli, essendo attualmente un sistema notoriamente difficile.
I diamanti grezzi vengono divisi prima di essere lucidati e poi eventualmente mescolati con altri diamanti.
La proposta si concentra sul rafforzamento dei controlli doganali tradizionali con la tecnologia blockchain, per creare un registro impossibile da falsificare.
L’obiettivo è quello di escludere i diamanti russi dal mercato del G7, che rappresenta oltre il 75% del mercato di consumo, e di abbassarne forzatamente il prezzo.
“Il divieto sui diamanti russi non solo ridurrà le entrate che la Russia ricava dall’esportazione di diamanti, ma aumenterà contemporaneamente la tracciabilità dei diamanti a livello globale, che è stata una richiesta politica dell’UE di lunga data”, ha affermato un funzionario dell’UE.
Secondo quanto riferito, ci sono altre proposte in discussione, ma la lobby dei diamanti è rimasta a bocca chiusa al riguardo.