
La Russia da sempre costituisce un mercato strategico per il Tessile-Abbigliamento made in Italy, specie per la moda femminile (di cui è stato a lungo anche il primo paese di sbocco).
In tempi recenti l’export di Tessile-Abbigliamento destinato alla Federazione Russa, dopo aver superato il miliardo di euro nel 2018, ha accusato un calo del -17,0% nel 2020, a seguito della pandemia.
Nell’intero 2021 le esportazioni sono state interessate da un pronto recupero, contabilizzato al +15,1% per un totale di 947 milioni di euro; rispetto al livello del medesimo periodo del 2019 fanno registrare un -4,5% (-44,3 milioni in valore assoluto).
In tale periodo l’export verso la Russia ha inciso per il 2,9% del totale esportato settoriale, al nono posto del ranking subito dopo Regno Unito e Hong Kong, ma prima della Corea del Sud.
Tradizionalmente, l’88,5% delle esportazioni destinate in Russia riguarda il prodotto finito, quindi capi confezionati, maglieria, intimo-calze, mentre per la restante parte (11,5%) è costituito da semilavorati tessili.
Relativamente all’Ucraina, l’export nazionale di TA, dopo aver superato i 170 milioni di euro nel 2019, ha contenuto la flessione al -10,8% nel 2020, facendo, dunque, registrare una performance migliore della media settoriale (si ricorda pari al -16,3%).
Nel 2021 le vendite di TA in tale mercato sono tornate a crescere del +18,9%, portandosi a circa 181 milioni di euro; rispetto al medesimo periodo del 2019 risultano superiori del +6,0% (circa 10,3 milioni in valore assoluto).
Similmente a quanto evidenziato per la Russia, anche verso l’Ucraina prevale l’export di prodotti finiti (85,0%).
Nei primi 11 mesi del 2021, le esportazioni di TA verso l’area Russia-Ucraina superano complessivamente il miliardo di euro.