La pratica di riutilizzare l’oro è un approccio sostenibile rispetto all’affidarsi all’estrazione mineraria? A quanto sembra si attinge anche alla lunga storia di questo metallo nobile, ambito dall’uomo da millenni.
Sottolineando questo, un’azienda ben nota nel mercato della gioielleria, offre una collezione definita eco-sostenibile.
I metalli nobili hanno una longevità perché possono essere fusi e riformati all’infinito, senza compromettere la qualità.
La rilavorazione dell’oro, che è già in superficie, non solo dà nuova vita ai gioielli che sono fuori moda o rotti, ma elude anche la spinosa questione delle pratiche dubbie in un settore che è in gran parte non regolamentato e che troppo spesso opera nell’ombra.
Utilizzando l’oro già esistente, tale nota azienda, mette una netta distanza tra sé e ogni accenno di provenienza discutibile, una mossa che accompagna ogni gioiello con un chip in cui elenca il viaggio del metallo sino alla produzione.
Queste informazioni vengono registrate anche presso la Blockchain che aiuta anche altre aziende, in cui viene stabilita la provenienza e la tracciabilità per le generazioni future.
La decisione di utilizzare diamanti coltivati in laboratorio ha una storia simile. Sebbene le pietre non siano completamente prive di impatto, grazie a un processo di produzione ad alto consumo di energia, rispetto alla distruzione ambientale delle miniere a cielo aperto, sono la scelta a impatto inferiore.
Formate sotto pressione in una fabbrica, queste pietre artificiali non solo possono potenzialmente raggiungere qualsiasi dimensione, ma sono anche esenti dagli scandali che mettono in ombra il commercio dei diamanti estratti.
Dal punto di vista del cliente, tali pietre stanno diventando attraenti perché sono indistinguibili dalle pietre estratte dalle miniere: l’unica differenza è la quantità di azoto a livello molecolare, un cambiamento così sottile che solo una manciata di specialisti può rilevarlo.
Con le voci che circolano secondo cui circa il 20% dei diamanti estratti in circolazione potrebbero, in effetti, essere coltivati in laboratorio, scegliendo questa alternativa fin dall’inizio, i clienti possono essere sicuri di ciò che stanno ottenendo. E per chiunque cerchi di ridurre il proprio impatto ambientale, i diamanti coltivati in laboratorio sono una opzione.
Tradizionalmente, i gioielli vengono creati nuovi utilizzando componenti appena estratti. Prossimamente i facoltosi clienti acquisteranno quelli riciclati e rigenerati in laboratorio, diventando promotori di quell’alternativa che offre un diverso livello di consapevolezza ambientale, senza compromettere lo stile.