Il settore tessile è uno dei settori manifatturieri più rilevanti al mondo. Il suo impatto inquinante è, inoltre, particolarmente elevato, ritenuto secondo solo a quello dell’industria petrolifera.
La moda ecosostenibile promuove l’utilizzo di materiali naturali, tenendo conto del consumo di acqua ed energia, l’utilizzo del suolo, l’ecotossicità e le emissioni di gas serra impiegati per le coltivazioni dei materiali stessi. Nella moda ecosolidale i materiali maggiormente impiegati sono:
Il cotone è una delle materie prime più diffuse nel mondo, le sue coltivazioni occupano il 2,4% di tutti i terreni agricoli ed essendo soggetta all’attacco di insetti richiede l’utilizzo del 6% di tutti i pesticidi e il 16% di tutti gli insetticidi usati nel mondo.
Il cotone però, biologicamente coltivato, non utilizza insetticidi: l’eliminazione degli insetti avviene o in modo naturale o attraverso l’utilizzo di insetti predatori; questo ne abbassa l’impatto ambientale e diminuisce i rischi per la salute.
La canapa è un altro tessuto biologico – ottenuto da fusti di piante di Cannabis sativa – la cui coltivazione si sta riaffermando.
La coltura di canapa non richiede né un grande quantitativo d’acqua né l’uso di insetticidi e ricopre diverse zone geografiche, dal Canada all’Australia al Sud Africa.
Il precoce abbandono della sua coltura fu dovuto alla concorrenza del nylon, ma è stata ora riscoperta come un materiale da cui si ricavano corde, tessuti, oli per cosmetici, farine e carta.
La juta, ricavata dalle piante del genere Corchorus, è considerata la seconda fibra più usata dopo il cotone ed è al 100% riciclabile e biodegradabile. Appartiene alla famiglia delle Malvaceae ed è utilizzata soprattutto per la creazione di involucri di beni agricoli, borse, tappeti e cinture.
Altre colture che creano vantaggi per l’ambiente sono il bambù e l’ortica.
Il bambù una pianta a portamento e sempreverde. Il suo tessuto – robusto e traspirante- ha un agente antibatterico conosciuto come Bamboo Kun con funzione deodorante. Il bambù essendo una pianta forte e resistente viene impiegata per usi diversi: dalla costruzione di condotte d’acqua rudimentali a ombrelli e stuoie.
L’ortica, invece, è una pianta erbacea angiosperma dicotiledone che non richiede l’uso di insetticidi e può essere coltivata per svariati anni consecutivi sulla stessa area. Da questa erba si ricava un tessuto robusto, antistatico, anallergico che può essere battuto e sfibrato per la tessitura di stoffe somiglianti alla canapa o al lino.