Un nuovo studio dell`Ufficio per l`Armonizzazione del Mercato Interno, l`agenzia Europea per la proprietà intellettuale, mostra come le vendite di abiti, scarpe e accessori contraffatti nell’Unione europea equivalga al 10% circa delle vendite totali nei settori dell’abbigliamento, delle calzature e degli accessori dei 28 Paesi membri. In particolare in Italia la contraffazione di abiti, scarpe e accessori costa ai produttori, distributori e ai rivenditori al dettaglio italiani circa 4,5 miliardi in termini di mancati ricavi e più di 50mila posti di lavoro diretti. Lo studio, pubblicato dall`Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, ha stimato anche l’impatto indiretto del commercio di prodotti contraffatti. Se si tiene conto dell’effetto domino sui fornitori, le imprese legittime dell’Ue accusano un calo di vendite pari a 43,3 miliardi da causa della contraffazione, con una perdita di circa 518mila posti di lavoro. Poiché i produttori e i rivenditori di prodotti contraffatti non pagano le tasse sulle entrate, i contributi previdenziali né l’Iva, la presenza della contraffazione causa un’ulteriore perdita di oltre 8 miliardi in termini di entrate statali non riscosse.
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