Il fungo fa parte della famiglia Sclerotiniaceae, parassita che attacca moltissime specie vegetali, anche se fra i diversi ospiti quello economicamente più rilevante è la vite (in particolare aggredisce i grappoli d’uva), seguito da praticamente tutti gli altri frutti.
In viticoltura è comunemente nota come marciume grigio o muffa grigia, mentre solo in certi e rari casi marciume nobile. La stessa può anche provocare allergie.
Il nome è composto dal greco βότρυς (grappolo) e dal latino cinerea (fatta di cenere), che si riferisce al colore grigio cenere assunto dall’uva a causa della sporata di questa specie.
Il fungo provoca due differenti tipi d’infezione sull’uva:
marciume grigio: si verifica per lo più in corrispondenza della maturazione e richiede una costante elevata umidità atmosferica. Secondo Broome, sono necessarie almeno 4 ore di bagnatura fogliare, mentre per umidità ridotta (UR>60%) sono necessari almeno 2 giorni in base alle temperature. Sono possibile comunque attacchi ad altri organi come peduncoli, infiorescenze e germogli.
Significativo il rapporto saprofitario che può avvenire a carico dei sepali che distaccatesi dopo la fioritura possono essere un substrato per lo sviluppo del patogeno, aumentando quindi la carica di inoculo.
marciume nobile: si verifica quando, in condizioni generali di clima più caldo e secco, si alternano condizioni umide per effetto della deposizione della rugiada mattutina o di episodi piovosi che innalzano il grado di umidità e favoriscono una diffusione limitata del fungo che aumenta, per l’appassimento, il grado zuccherino dell’uva senza danneggiarla eccessivamente.
La combinazione di eventi, favorita da una maggiore resistenza specifica al fungo di alcune varietà di uva, può produrre dei vini liquorosi e dolci e la Botrytis cinerea diviene, in questo caso, una vera e propria “muffa nobile”; la stessa può fare la sua comparsa sia sulle uve in via di appassimento che su quelle lasciate a seccare. Con queste uve viene prodotto un passito generalmente bianco, con sapore aromatico caratteristico ma anche dolce, dato che il vino è fatto con uva passa.
La muffa si nutre degli zuccheri dell’uva, quindi i vini passiti muffati sono un po’ meno dolci dei vini passiti normali, a parità di condizioni atmosferiche e tempo di appassimento.
L’uso di antibotritici (come ad esempio i dicarbossimici Pyrimethanil e Ciprodinil o gli ftalmidici Folpet e Captano o Bacillus subtilis) sono consigliati, ma si può anche effettuare la lotta agli agenti che causano spaccature o ferite agli acini. Il patogeno si adatta con grande facilità ai fungicidi e pertanto la lotta microbiologica diventa molto meno dispendiosa e più efficace. wikipedia.