
Questa prova si è svolta in Spagna e ringraziamo i colleghi che hanno avuto modo di farla e poi cortesemente inviare un riassunto alla nostra redazione, per dedicarla ai nostri affezionati utenti di Mercedes.
La seconda generazione della GT a due porte proviene dall’attuale SL Roadster e prende spunto dalla SLS ad ali di gabbiano del 2010-2015.
Questa vettura è più lunga della precedente con pannelli della carrozzeria completamente nuovi e più leggeri, un V8 biturbo AMG costruito a mano sotto il cofano e numerose tecnologie all’avanguardia.
L’ultima GT cerca di migliorare la maneggevolezza e l’aspetto del suo predecessore, cambiando al contempo da una due posti a una 2+2. Tuttavia, i posti dietro sono per i consueti bambini, ma non per adulti.
Chi avrà la possibilità di acquistare questa nuova GT potrà optare per un pacchetto Chrome o Night per aggiungere un po’ di carattere a uno qualsiasi degli 11 colori di vernice, oppure scegliere upgrade sulle prestazioni, ma anche fibra di carbonio e spoiler aerodinamici e non mancano ovviamente cerchi in lega dal design sportivo od elegante.
Una volta dentro ci si rende conto che non si tratta di un’auto come erano quelle del passato, qui siamo ormai immersi nella più totale tecnologia…con un ampio touchscreen da 11,9 pollici con l’ultimo software di infotainment MBUX. Il pulsante Home apre l’ampia schermata di navigazione con riquadri più piccoli per altre funzioni comuni, ma è comunque facile accedere ai menu per i controlli del clima, la musica e simili.
Anche qui è presente lo stile tradizionale ispirato alla cabina di pilotaggio dell’aviazione, con prese d’aria in stile turbina che fiancheggiano il quadro strumenti configurabile.
Nei concessionari è previsto la commercializzazione nella prima metà del 2024; la coupé sarà disponibile nella versione GT 55 o GT 63, entrambe dotate di trazione integrale 4Matic+, cambio automatico a 9 velocità e motore V twin-turbo da 4,0 litri.
La GT 55, che non era disponibile per la prova, eroga una rispettabile potenza di 469 CV e 516 lb-ft di coppia.
La GT è stata testata in due giorni da schifo, riscriviamo il commento, con un asfalto scivoloso parecchio bagnato e umido. Nel contempo alcuni tratti più asciutti e puliti la scelta tra Sport+ e Race fa capire quando è utile scegliere l’una o l’altra modalità, avendo la trazione integrale variabile che scarica tutta la coppia al retrotreno o la divide equamente tra anteriore e posteriore per ottenere i migliori risultati.
L’auto è dotata di servosterzo a rapporto variabile che è il più veloce con 14,4:1 al punto morto. Dispone anche di assistenza. Il rapporto di sterzo cambia quando si gira il volante, che può essere a metà curva, ed è snervante per chi è al volante doverlo regolare velocemente.
Il tempo trascorso il primo giorno è stato piuttosto tranquillo, ma la GT nelle modalità sport e racing non è come la Comfort ove hai disponibile uno sterzo leggero, cambi casuali e un’acceleratore leggermente attenuato, ma le sospensioni, sebbene composte, sono tutt’altro che confortevoli.
Ovviamente l’AMG GT 63 è un’auto ad alte prestazioni e, quindi non è paragonabile ad una Rolls o una Bentley. Oltre alle sospensioni piuttosto dure ci sono i sedili molto scomodi. I fruscii entrano come sibili dentro l’abitacolo della GT AMG. Dimenticatevi la silenziosità di una berlina.
Per quanto concerne il bagagliaio si potrebbe dire che è migliorato, puoi stivare due valigie ed una 24 ore, ma scordati di metterci altro; d’altronde chi compra quest’auto probabilmente non ci va in vacanza , ma se la tiene per giretti di una giornata, salvo chi osa ed allora preferirà una vettura più spaziosa al touring.
Nel secondo giorno lo staff Mercedes mi fornisce una AMG GT differente, ove c’è una trasmissione che scala marcia in frenata con un po’ di “pop bang” dallo scarico. Un differenziale posteriore a slittamento limitato riduce la potenza in modo efficiente e le ruote posteriori che sterzano fino a 2,5 gradi migliorano l’agilità alle basse velocità e la stabilità alle velocità più elevate, ma il grip comunque non è ancora al top.
L’auto monta pneumatici Michelin Pilot Sport S5 larghi 295/30R21 anteriori e 305/40R21 posteriori, ma il livello di aderenza è piuttosto scarso. Forse è opportuno valutare una gommatura differente. Un sofisticato sistema antirollio idraulico mantiene fortunatamente l’auto piatta in curva e massimizza anche l’aderenza all’ennesima potenza.
Se sei un pilota a cui piace manovrare l’auto in curva ai nove decimi, potrebbe essere qualcosa a cui prestare molta attenzione. Se il tuo stile si mantiene intorno ai sette o otto decimi probabilmente non dovrai preoccuparti.
Per quanto riguarda il tempo trascorso nella nebbia e nelle foschie alle quote più elevate è la prima volta che provo la modalità Slippery, su un prodotto Mercedes. Probabilmente sarò stato piuttosto cauto avendo un’auto di lusso costosa.
Alla fine mi sono reso conto che questa Mercedes-Benz AMG GT 63 del 2024 non è l’auto che comprerei perché le sue elevate prestazioni sono adatte per piloti estremi, con una schiena come un legno, ma non ha la stessa qualità di comodità alla pressione di un pulsante delle altre auto da turismo sul mercato. Se per te va bene, allora spendi sicuramente i tuoi soldi. Non rimarrai deluso. Se vuoi isolarti dal mondo esterno in un viaggio lussuoso dopo esserti divertito ad alta velocità e in curva, l’AMG GT 63 probabilmente non fa al caso tuo.
Per essere avvolto dal silenzio e la tranquillità probabilmente è preferibile la Bentley Continental GT. Se stai cercando una versione sportiva e confortevole forse la Porsche potrebbe andarti bene.
Infine i prezzi, anche se per chi compra questo tipo di vettura importa ben poco, comunque la AMG GT 63 del 2024, salvo ultim’ora, dovrebbe costare dai 130mila ai 200mila dollari.
Qui termina la prova in cui la Mercedes-Benz ha pagato viaggio e alloggio alla redazione della rivista per avere due corrispondenti, per due giorni di prova della AMG GT 63 del 2024.
La foto di copertina è per gentile concessione della Mercedes, ma non è l’auto in prova ai giornalisti stranieri. Le foto da loro svolte non si possono pubblicare in quanto in esclusiva alla rivista dove lavorano.