L’iperico (Hypericum Perforatum) è una pianta officinale dai caratteristici fiori di colore giallo, molto comune anche in Italia. È detta anche Erba di San Giovanni perché la leggenda narra che, se raccolta nella notte del 24 giugno, guarisce tutte le malattie. La droga è costituita dalle sommità fiorite.
Per uso interno trova utilizzazione, in capsule o tintura madre, principalmente come antidepressivo nelle depressioni esogene, vale dire in quelle causate da fattori ambientali e non legate alla psiche della persona.
L’ipericina − il componente più importante del fitocomplesso (insieme dei principi attivi della pianta) − avrebbe un’azione anti-MAO, cioè inibirebbe le monoammino ossidasi, gli enzimi deputati alla degradazione dei neurotrasmettitori adrenalina, noradrenalina, serotonina e dopamina, la cui carenza sembra essere responsabile degli stati depressivi. Si suppone anche una possibile interazione sull’azione dell’interleuchina-6, una sostanza che modula il rilascio di cortisolo, l’ormone antistress secreto dalle surrenali.
I flavonoidi, altro componente del fitocomplesso, avrebbero invece azione sedativa e antispasmodica. Nelle sindromi ansioso-depressiva si utilizza spesso in associazione con la valeriana: tintura madre, in parti uguali, 50 gocce due volte al giorno. L’iperico viene inoltre usato come antivirale nell’Herpes simplex e nell’influenza.
Miscelando 30 g di fiori freschi in 100 ml di olio d’oliva o olio di girasole, si ottiene l’olio di iperico, che così preparato va esposto al sole per sei settimane in flaconi chiusi ma non in modo ermetico e poi lasciato riposare a temperatura ambiente, capovolgendo di tanto in tanto il flacone. Il preparato, di colore rosso rubino, viene infine filtrato e conservato in flaconi scuri. L’olio di iperico si usa esternamente in presenza di piaghe, ulcere, bruciature, dopo esposizioni solari, come astringente negli arrossamenti e nelle pelli sensibili. Avrebbe anche una moderata azione anestetica e antisettica, nonché antirughe e antinvecchiamento.
A dosaggi usuali l’iperico è in genere ben tollerato. Però è opportuno evitare o ridurre l’esposizione al sole durante il trattamento. Non usare in gravidanza, allattamento e insieme a qualsiasi anticoncezionale, pillola, cerotto, anello. Durante l’uso è consigliabile limitare l’assunzione di formaggi fermentati, vino rosso e carni conservate, tutti alimenti ricchi di tiramina, sostanza che accumulandosi nel fegato a causa dell’inibizione delle MAO epatiche da parte dell’ipericina, può provocare crisi ipertensive.