Aprile dolce dormire. Dice un proverbio. Siccome mancano pochi giorni, vediamo un po’ che cosa si trova in giro per dare un po’ più di serenità alle notti insonni. Tralasciamo gli psicofarmaci, perché solo il medico può prescriverli e quindi vanno utilizzati in casi particolari e selezionati. Due parole sulla melatonina, sulla quale si dicono molte cose, esatte e inesatte. La melatonina, ormone secreto dalla ghiandola pineale, non è un vero e proprio induttore del sonno, ma un regolatore del ritmo sonno-veglia.
Per questo trova utilizzazione soprattutto in situazioni in cui questo normale ritmo viene alterato (per esempio jet lag, turni di lavoro notturni). Tra l’altro la melatonina in commercio si trova in libera vendita a dosaggi fino a 1 milligrammo. Per dosaggi superiori è necessaria la prescrizione medica (e secondo molti autori i dosaggi elevati sarebbero del tutto inefficaci).
E veniamo a quello che la natura ci offre per rendere le nostri notti più tranquille. Non tutte le piante hanno gli stessi effetti. La pianta più conosciuta è la Valeriana. Si usa nell’insonnia, come sedativo del sistema nervoso centrale e induttore del sonno. Si trova spesso in tintura madre insieme a Biancospino (Crataegus oxyacantha) e Passiflora. Una sinergia di azione in cui il Biancospino agisce come ipotensivo e la Passiflora come calmante nell’eccessivo lavoro intellettuale e nello stress.
50 gocce mezz’ora prima di andare a letto ma anche durante il giorno nelle situazioni “difficili”. L’Escolzia, ricca di alcaloidi, trova utilizzazione nelle difficoltà di addormentamento, mentre è poco efficace nei risvegli notturni.
Il Tiglio e la Melissa hanno come azione principale quella sedativa negli stati spastici (gastralgia, colite) di origine psicosomatica.
La caratteristica principale di tutte queste piante è quella, a dosi terapeutiche, di non avere importanti effetti collaterali e di non dare dipendenza e tolleranza (tendenza ad aumentare la dose per avere lo stesso effetto). Sono prodotti sicuri e si possono utilizzare anche nei bambini, su consiglio del pediatra, e negli anziani.
E allora, buonanotte a tutti.