La cultura del vino georgiano, tra le più antiche del mondo, è antecedente a molte antiche civiltà. Tuttavia, a causa della storia tumultuosa del paese, ha dovuto affrontare numerose sfide che ne hanno influenzato lo sviluppo e il riconoscimento.
Attualmente, l’industria vinicola georgiana sta attraversando una rinascita caratterizzata da una migliore qualità, da sforzi di marketing intensificati e da un conseguente aumento dell’interesse globale.
Oggi in Georgia ci sono circa 2.000 aziende vinicole, che vanno dalle aziende di grandi dimensioni a quelle a conduzione familiare di medie e piccole dimensioni. Con oltre 500 vitigni georgiani unici, il paese offre un’incredibile varietà di stili di vino, tra cui vini secchi ambrati, bianchi e rossi, insieme a variazioni semi-dolci e dolci.
Il vino tradizionale georgiano più noto è l’ambra, prodotto in qvevri (grandi contenitori di argilla sepolti sottoterra) da uve bianche. Molte aziende vinicole georgiane continuano a onorare le antiche tradizioni conservando i frutti, le bucce, i vinaccioli e i raspi dell’uva in questi vasi di argilla. Tuttavia, vengono adottate sempre più spesso anche tecniche moderne, come l’invecchiamento in rovere o in acciaio inox, che garantiscono uno stile di vino più coerente di anno in anno.
Nonostante la ricca storia vinicola della Georgia, la rappresentanza globale ha dovuto affrontare sfide, in parte dovute a sconvolgimenti storici, tra cui l’influenza sovietica e la riduzione dei vigneti.
Tuttavia, i recenti progressi in termini di qualità, immagine e diversificazione del mercato, soprattutto dopo l’embargo russo del 2006, hanno migliorato significativamente la posizione dell’industria vinicola georgiana sulla scena internazionale.
I vini georgiani rappresentano ora il 4,5% delle esportazioni e il settore sta abbracciando le sue diverse uve autoctone, aprendo la strada a un futuro promettente. Dal 2013, la National Wine Agency of Georgia ha condotto una campagna di marketing mirata su mercati strategici, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Polonia, Paesi baltici, Cina e Giappone.
Il vino georgiano ha registrato una crescita significativa negli Stati Uniti, con un aumento delle esportazioni del 29% su base annua dal 2016 al 2022. Il paese della Georgia è diviso in dieci zone e sottozone vitivinicole, secondo la legge georgiana “sull’uva e sul vino”: Kakheti, Kartli, Meskheti, Imereti, Racha, Lechkhumi, Guria, Samegrelo, Abkhazia e Ajara.
La World Scientific Society ha riconosciuto che le prime tracce di vinificazione sono state scoperte in Georgia, e le prime tracce di viticoltura e coltivazione del vino, che risalgono al VI-V millennio a.C., sono state trovate nell’antico insediamento neolitico in Georgia .
I georgiani producono vino da 8000 anni. Gli abitanti di Gadachrili Gora sono stati i primi viticoltori del mondo.
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