L’Aston Martin Valkyrie alimentata da Cosworth si preannuncia come un razzo assoluto. Un rapporto di giugno 2017 prevedeva che l’hypercar avrebbe offerto ben 1130 cavalli di potenza. In un post pubblicato su Twitter ad Agosto 2018, la Cosworth aveva rivelato che avrebbe montato il V12 aspirato da 6,5 litri. Aston Martin intende costruire 150 unità della Valkyrie, e tutte hanno già delle riserve in vista della produzione a partire dal 2019.
Il nome Valkyrie si rifà alla omonima figura mitologica norvegese.
Il nome inoltre è stato scelto per continuare la tradizione della Aston Martin di chiamare le sue vetture con nomi che hanno come lettera iniziale la “V”.
La Aston Martin Valkyrie, chiamata anche con i nomi in codice di AM-RB 001 (acronimo di Aston Martin e Red Bull) e Project Nebula, è un’autovettura sportiva ad alimentazione ibrida realizzata dalla casa automobilistica inglese Aston Martin in collaborazione con la scuderia di F1 Red Bull Racing e altre aziende specialiste.
Il design nasce dalla cooperazione tra il designer della Aston Marin Marek Reichman e Adrian Newey, direttore tecnico del team Red Bull di Formula 1.
L’esterno della vettura è estremamente aerodinamico, i flussi d’aria vengono convogliati in due grossi condotti sul fondo della vettura e fatti defluire dalle fiancate e dal generoso estrattore posteriore, creando una forza che la schiaccia a terra per merito dell’effetto Venturi.
L’aspetto dominante nella progettazione della Valkyrie è la ricerca della massima leggerezza, è stata infatti spogliata di tutti gli elementi non essenziali. Il telaio è una monoscocca in fibra di carbonio. I fari sono più leggeri del 30-40% rispetto a quelli tradizionali grazie alla loro costruzione in alluminio, la terza luce di stop è la più piccola esistente al mondo. Il logo Aston Martin, posizionato sul cofano anteriore, è stato inciso direttamente da una lamina di alluminio dello spessore di 70 micron, circa il 30% più sottile di un capello umano.
Per massimizzare lo spazio interno, i sedili sono montati direttamente al telaio e gli occupanti devono adottare una posizione che ricorda quella dei piloti di Formula 1. Vengono fornite di serie le cinture a quattro punti, mentre sono disponibili come optional quelle a sei, per coloro che intendono sfruttare la Valkyrie prevalentemente in pista. Tutti i comandi sono posizionati su un volante sganciabile multifunzione e i parametri sono visibili su un unico schermo OLED collocato al centro del volante stesso. Per evitare disturbi aerodinamici gli specchietti retrovisori tradizionali sono stati sostituiti da telecamere, montate sui fianchi dell’auto, le cui immagini sono visibili da due display posizionati su ciascun lato del cruscotto.
La Valkyrie monta un motore V12 aspirato da 6.5 litri costruito su misura dalla Cosworth, che sviluppa oltre 900 CV, accoppiato ad un motore elettrico della Rimac che funge da KERS e le permette di raggiungere una potenza complessiva di 1130 CV. Con un peso totale di poco più di 1000 kg, l’auto supera il rapporto peso/potenza di 1:1. Secondo quanto dichiarato dalla casa dovrebbe essere in grado di scattare da 0 a 320 km/h in soli 10 secondi.
La potenza erogata dal motore passa per una trasmissione a 7 rapporti con palette al volante costruita dalla Ricardo. Gli scarichi sono posizionati vicino al motore, in modo simile a quelli delle auto da F1 o della Porsche 918.
La centralina elettronica, il sistema di controllo della trazione e l’ESP sono di origine Bosch, mentre freni e pinze sono forniti dalla Alcon e dalla Surface Transforms. I fari anteriori e posteriori sono costruiti dalla Wipac. In tutta la vettura non esiste un singolo componente in acciaio, la monoscocca in carbonio è prodotta dalla Multimatic.
Gli pneumatici sono dei Michelin Sport Cup 2 ad alte prestazioni, nello specifico con misura 265/35-ZR20 all’anteriore e 325/30-ZR21 per il posteriore. I cerchi sono costruiti in lega leggera e hanno un singolo dado di bloccaggio per ridurre ulteriormente il peso. (Wikipedia)
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