La Commissione per l’Ambiente, la Sanità Pubblica e la Sicurezza Alimentare (Comenvi) del Parlamento Europeo ha promosso, tramite voto, gli emendamenti sull’abuso di alcol, e non sul consumo, come fattore di rischio per lo sviluppo di malattie non trasmissibili.
Il prezioso contributo della delegazione italiana è stato accolto positivamente dal settore, considerando la fumosità del passato in ambito della salute umana.
Questo tassello, nel percorso verso la revisione della dichiarazione politica delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili, in calendario per l’estate del 2025, sono coerenti con la dichiarazione politica adottata nel 2018 dall’Assemblea della UN, laddove si identifica l’abuso e non il consumo di alcol tra i fattori di rischio correlati alle malattie non trasmissibili.
Le lobby del settore hanno quindi operato affinché il settore vinicolo non venga ulteriormente svantaggiato, a fronte di problematiche sulla salute più evidentemente causate dall’abuso di droghe e alcol dal lato psicologico.
A fare cassa di risonanza coloro studiano la complessità psicologica di chi, depresso, entra nel circolo del vizio, quindi l’alcol, vino compreso, è altrettanto un pericolo per la salute, altresì il fatto che il vino, come riferiscono studi del settore salute, non apporta un granché nella nutrizione umana.
In qualsiasi caso comunque il voto in plenaria è atteso per il prossimo 11 dicembre. Una novità che è arrivata a ridosso del “Wine in Moderation Day”, la prima Giornata Mondiale dedicata al consumo moderato e responsabile di vino (8 novembre) che serve per sensibilizzare e coinvolgere gli stessi consumatori nella promozione di una cultura del “bere con moderazione”, attraverso la diffusione del claim “The greatest wine? The one that you will remember”.