Se noi siamo condannati definitivamente sul nostro pianeta d’origine, si puo’ sicuramente asserire che ci troviamo in un mondo finito: con delle risorse limitate ed un fragile ecosistema.
Al contrario, se consideriamo che l’infinito del cosmo non aspetta altro che accoglierci, possiamo permetterci di prevedere un futuro piu’ sereno.
E’ gia’ piu’ di mezzo secolo che la specie umana si avventura nello spazio. Grossomodo esistono tre tipi di missioni spaziali.
– le missioni scientifiche, indispensabili alla nostra comprensione di questo nuovo ambiente, ma le cui ricadute non sono immediate e percettibili.
– gli eventi spettacolari, del tipo “sport estremo”: “Mettiamo un uomo sulla Luna!” “Inviamo una spedizione su Marte”.
E’ ben evidente, come nel caso delle missioni lunari, che c’e’ anche un aspetto scientifico, ma resta secondario e soprattutto, questa visione dello spazio non permette uno sforzo determinato, senza un domani. Le missioni lunari sono state abbandonate nel 1975. E se domani si inviano degli umani su Marte, per quale motivo sara’ fatto?
Se si prende per esempio il progetto di Elon Musk di spedire un centinaio di migliaia di persone a colonizzare il pianeta rosso, cosa succedera’ nel migliore dei casi? Si otterra’ una comunita’ autonoma che si sviluppera’ nel sistema solare, con dei mezzi senza dubbio molto ridotti. I contatti con la terra saranno probabilmente molto sporadici.
Musk ha tenuto a precisare che il viaggio verso Marte sara’ di solo andata. Questo non risolverebbe per niente i problemi ecologici che noi riscontriamo sul nostro Pianeta (e noi ci faremo abbastanza male ad aiutare i “Marziani” a risolvere i loro).
– Infine, le applicazioni industriali. Che sono quelle di cui parliamo in questo articolo. Oggi, questo aspetto e’ essenzialmente coperto grazie al settore delle telecomunicazioni e dei satelliti.
Se vogliamo veramente sfruttare le ricchezze del nostro sistema solare, e’ meglio per il momento abbandonare Marte e concentrarsi su degli obiettivi piu’ accessibili e ricchi di risorse: l’orbita terrestre, gli asteroidi, eventualmente la Luna…
Fine prima Parte…
(articolo di Remi Sussan, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 18/04/2016)