Miuccia Prada presiede con suo marito, Patrizio Bertelli, Miu Miu è la sua controparte intuitiva e impulsiva. Intitolato dopo l’affettuoso moniker con cui la designer è stata conosciuta dai suoi amici e familiari più cari da quando era bambina, Miu Miu ha la sensibilità della ribellione dei fratelli.
Ognuno ha un’eco dell’altro: l’intelletto di Miu Miu è spensierato rispetto all’approccio dei pesi massimi di Prada; Prada mette in discussione il lusso, mentre Miu Miu gioca con i suoi simboli.
Anche se profondamente radicale, Prada è più seria, il volto pubblico di Miuccia Prada e in effetti la dinastia familiare – portando il nome di sua madre, Luisa, che gestiva la compagnia una volta che suo padre, il fondatore di Prada Mario Prada, si dimise.
Miu Miu, lanciato nel 1993, è al contrario solo Miuccia Prada. È un posto dove può esprimersi liberamente. Prada è ora diretto in modo co-creativo da Miuccia Prada e Raf Simons.
I disegni di abbigliamento di Prada sono sempre stati tratti dalla sua esperienza personale, storia personale, gusti personali.
Vestì a Saint Laurent come una studentessa ribelle e di sinistra negli anni ’70; più tardi negli anni ’80, scontrandosi con la direzione della moda contemporanea, acquistò i suoi vestiti dai sarti dei bambini e dai fornitori di uniformi per infermiere e cameriere, prima di decidere di progettare i suoi.
Per aiutare a differenziare Miu Miu da Prada, mostrato principalmente nella sua città natale, l’etichetta ha messo in scena sfilate in ciascuna delle principali capitali della moda fino all’atterraggio, duraturo, a Parigi nel 2006. Lì Miu Miu è stato presentato per la prima volta in 34 avenue Foch, un hotel particolarmente in un elegante arrondissement residenziale.
Ed arriviamo ad oggi 2021 con una doppia sfilata, audacemente proposte in due città differenti: Milano e Shangai. Ecco il risultato nel video: