Bugatti è nota per realizzare alcuni dei veicoli più veloci al mondo. L’azienda ha realizzato alcuni veicoli iconici come il Grand Prix tipo 57, tipo 59 e tipo 35 ed alcune delle macchine moderne più selvagge e potenti come EB110, Veyron e ora la serie Chirone.
Il futuro di Bugatti ha anche preso una traiettoria emozionante con la sua collaborazione con Rimac.
Il Tipo 59 fu forse il lancio più iconico per Bugatti in quanto auto da corsa degli anni ’30.
La Bugatti di tipo 59 sarà sempre una meraviglia ingegneristica.
Il veicolo aveva un grande motore a otto cilindri nella parte anteriore, una cabina o un sedile per il guidatore.
La sua formula era semplice in quanto comportava il montaggio di un potente motore su un telaio agile, consentendo a Bugatti di vincere molte gare.
Il processo di pensiero che è andato alla realizzazione del Tipo 59 è relativamente simile a quello di realizzare alcune auto di Formula 1 moderne.
Il lungo passo del veicolo, l’eccellente stabilità dietro gli angoli e il fatto che l’intera unità fosse solo ossa nude lo rendevano leggero, dandogli un incredibile rapporto peso / potenza.
Anche la fascia di potenza del Tipo 59 era molto stretta, offrendo la sua potenza di picco tra 4,800-6.000 RPM. Un motore a 8 cilindri accoppiato a un compressore alimentava questa Bugatti, che all’epoca era molto insolita per un’auto. Vantava anche una potenza di quasi 200 CV.
Il motore a 8 cilindri da 3,3 litri debuttò per la prima volta nella stagione 1934-1935 e il veicolo si classificò terzo al Gran Premio di Monaco nell’aprile 1934.
Oggi dopo aver compiuto oltre 80 anni, il veicolo è ancora considerato una delle migliori creazioni di Bugatti e passerà alla storia come un’auto da corsa iconica.
Recentemente Mick Walsh ha caratterizzato il Tipo 59 nel formato di auto classica e sportiva. Successivamente, ha guidato l’auto del re nel 2009 Festival della velocità di Goodwood.
Bugatti Type 59 potrebbe non essere un veicolo rinomato, ma ogni appassionato di autoveicoli merita di conoscerlo in quanto significa le capacità ingegneristiche di Bugatti.
L’auto sportiva a due posti non era solo per le strade ma anche pronta per la pista in quanto presenta ancora il motore enorme in anticipo.
Il veicolo avrebbe corso nella classe 750 KG nella stagione 1937, ed è lì che ha guadagnato un nome per se stesso “La Grand-Mere”, che significa nonna.
Il Tipo 59 prese parte alle gare in tutta l’Africa e vinse l’ultima edizione del Gran Premio d’Algeria; questa è stata anche la prima volta che il veicolo ha vinto una gara.
La vittoria è stata così straordinaria che la Bugatti era oltre 3 minuti avanti rispetto al secondo classificato e aveva fissato un punto di riferimento superiore per sé. Dopo aver guadagnato un’ottima reputazione alla fine della stagione, un cliente Bugatti di lunga data, il re Leopoldo III del Belgio, acquistò questa vettura.
Francisca Bohel
Photo courtesy by mediapress Bugatti